Dieta a zona

Massimiliano Grimaldi
  • Direttore responsabile
  • Giornalista professionista

dieta zone

La dieta a zona è una dieta alimentare che ha avuto origine negli Stati Unici, un Paese che molto prima di noi ha dovuto confrontarsi con il problema dell’obesità.

Infatti la sedentarietà e l’obesità sono un problema che ci ha visti coinvolti solo negli anni recenti, a causa delle mutate abitudini alimentari per colpa di un’importazione fuori luogo di comportamenti a noi poco congeniali e quindi di un cambio negativo delle abitudini di vita.

Per anni, decenni se non secoli, siamo stati protetti dalla nostra dieta mediterranea che ci ha tenuto al riparo dai problemi di eccessi di adipe, che si sono presentati in maniera severa non appena abbiamo stupidamente relegato la nostra dieta in soffitta a vantaggio di fast food con panini a base di hamburger e salse o kebab e vari cibi spazzatura.

Storia e cose da sapere sulla Dieta a Zona

La dieta a zone venne ideata da Barry Sears un biochimico statunitense, che voleva cercare di risolvere un problema che interessava particolarmente la sua famiglia.

Infatti, i suoi congiunti, pur conducendo un salutare stile di vita  sia dal punto di vista alimentare che dell’attività fisica, erano inesorabilmente tutti colpiti da infarto.

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I suoi studi lo portarono a prendere in particolare considerazione un gruppo  di ormoni, gli eicosanoidi, deputati al controllo di molte funzioni dell’organismo tra cui anche il sistema cardiovascolare, visto che entrano a pieno titolo nel controllo del deposito dei grassi, e quindi dell’aumento peso o dimagrimento.

Questi ormoni sono prodotti dall’organismo in due versioni differenti, due modelli verrebbe da dire, ossia i vasodilatatori individuati come eicosanoidi buoni e i vasocostrittori considerati eicosanoidi cattivi.

Menù con ricette di esempio, composizione e dosi nella dieta a zona

La condizione migliore è rappresentata da un giusto equilibrio tra le due versioni di ormoni, cosa che dipende dall’alimentazione, ma non tanto dal valore calorico degli alimenti, bensì dal gruppo di nutrienti che li compongono, che andrebbero assunti quotidianamente, secondo l’ideatore della dieta, nella proporzione di 40% di carboidrati, 30% di proteine e 30% di grassi.

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Blocchi della dieta a zona

Questa tipologia di dieta si sviluppa a blocchi, ossia 1 blocco con alimento proteico, un blocco per l’alimento con carboidrati ed un blocco alla categoria dei grassi.

Un menù giornaliero è costituito da una serie di blocchi diversi da uomo e donna, sotto il quale non si può scendere per evitare rischi alla salute, mentre superare i blocchi può non consentire il calo peso.

Per le dosi si può utilizzare un semplice piatto e dividerlo in 3 spicchi quasi uguali (i carboidrati, con il 40% prenderanno un leggero spazio in più rispetto a proteine e grassi).

Un normotipo donna in genere può associare una dieta da 11 blocchi giornalieri composti da 2 blocchi per la colazione, 1 per lo spuntino, 3 per il pranzo, 1 per la merenda ed 1 per il dopocena.

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Alimenti e ricette della dieta a zona

Ora ci chiediamo cosa si può mangiare in questo regime alimentare? Largo spazio a soia e latte di soia ed a carboidrati integrali, quindi non raffinati.

Quasi tutte le ricette tradizionali sono realizzabili per un menù a zone, l’importante è che lo schema a blocchi venga rispettato.

Esempio colazione + spuntino in dieta a zone

Un esempio di colazione può essere a base di:

  • Yogurt
  • Frutta
  • Bresaola o fesa di tacchino

Oppure

  • latte di soia
  • frutta
  • tofu alla piastra

O anche

  • Bresaola
  • Mozzarella o formaggi
  • Frutta
  • Pane
  • The

polipo all'insalata

Esempio di pranzo in dieta a zone

  • Piatto al sugo con seppie o moscardini, fagioli, accompagnati da pane integrale
  • Merluzzo cotto al vapore con spinaci o cicorie ed un frutto

Esempio di cena in dieta a zona

  • Pollo o tacchino con insalata verde e pomodori, un frutto e quindi uno spuntino dopo una paio di ore, se non si va subito a letto, con un bicchiere di latte di soia o latte scremato
  • Vitellone con broccoli o spinaci ed un frutto
  • Albume d’uovo cotto con broccoli o peperoni e frutta

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Vantaggi e svantaggi della dieta a zona

Come si evince una dieta del genere è basata su alimenti a base di pesce e su un consumo molto moderato di carni e nessun apporto di carboidrati da farine raffinate: dieta a zona pro e contro.

Una dieta del genere, per gli italiani, sarebbe stata assai penalizzante, in quanto avrebbe praticamente messo al bando o quasi, il piatto di pasta e quindi la dieta a zone è stata modificata a nostro uso e consumo in 60-65% di carboidrati, 20-15% di proteine e 20-15% di grassi.